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Mondo computer

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Da oggi anche la sicurezza informatica si affida alle nuvole: Future Time ha presentato la versione italiana di Eset Nod32 Antivirus 5.2 e Eset Smart Security 5.2.

Questi nuovi software puntano infatti su una nuova gamma di tecnologie d'avanguardia, fra le quali la scansione Cloud Eset Live Grid, che utilizza i dati provenienti dagli utenti delle soluzioni Eset di tutto il mondo, e offre un'ottimizzazione dello scanning basato su una whitelist di file sicuri. Grazie a questa tecnologia è, secondo il produttore del software, possibile individuare le minacce con grande precisione e ottenere una maggiore velocità di scansione.

Ma la vera innovazione sta nel sistema di prevenzione avanzato Hips (Host-based intrusion prevention system) che consente una protezione antivirus personalizzata. Gli utenti possono impostare le regole o il registro di sistema, i processi, le applicazioni e i file. "Un sistema Hips – sottolinea Corrado Giustozzi, fra i massimi esperti italiani di sicurezza informatica – agisce in modo diverso e complementare rispetto a un antivirus. Mentre infatti l'antivirus identifica staticamente eventuali minacce contenute nei file eseguibili, confrontandone il codice con un database di firme o analizzandolo in modo euristico, lo Hips rileva e monitorizza dinamicamente varie classi di eventi in corso sul sistema, identificando comportamenti anomali e potenzialmente nocivi, a prescindere da quale processo attivo li abbia generati. L'azione contemporanea delle due tecnologie consente quindi di rilevare tempestivamente minacce che potrebbero sfuggire a uno solo dei due metodi, aumentando considerevolmente il livello complessivo di protezione del sistema interessato".

Fra le altre funzionalità innovative della quinta generazione dei software Eset vi è il Controllo avanzato dei dispositivi rimovibili, sempre più utilizzati per diffondere virus e malware. Una volta inserita, una chiave usb può contagiare virus nascosti, infettando i pc senza bisogno che essi siano collegati a Internet. La nuova funzionalità di controllo dei dispositivi rimovibili di Eset Nod32 richiede automaticamente all'utente di eseguire la scansione del contenuto di tutte le flash drive (usb, sd), cd e dvd, in modo da bloccare ogni minaccia specifica che tenti di entrare nel sistema attraverso il dispositivo rimovibile. Gli utenti possono bloccare o consentire l'accesso a dispositivi mobili, a seconda del tipo di dispositivo, produttore, misura e altri parametri. Inoltre possono essere impostati codici per bloccare, leggere solamente o leggere/scrivere, sia per un unico utente che per gruppi predefiniti. Gli utenti possono decidere di bloccare l'accesso e definire una whitelist di usb autorizzate.

Windows RT, la versione del nuovo sistema operativo di Redmond sviluppata appositamente per supportare i sistemi basati su processori a tecnologia Arm, avrebbe un costo di licensing già definito per i produttori di computer. Che va dagli 80 ai 95 dollari, più o meno la stessa cifra che gli Oem (Original equipment manufacturer) pagano per Windows 7 Home Premium.

L'uso del condizionale è d'obbligo in quanto l'informazione, pubblicata dal blog specializzato VR-Zone , non è stata confermata da Microsoft. Si tratta però di un'indicazione (se confermata) importante per un motivo molto semplice: un simile prezzo di licenza per i produttori significherebbe un costo tutt'altro che economico – compreso fra i 549 e gli 899 dollari - per i prodotti finali. E di tablet stiamo soprattutto parlando. Quanto richiesto da Microsoft ai produttori, in altre parole, graverebbe eccessivamente sulla composizione dei costi dei dispositivi Windows 8 con a bordo processori Nvidia o Qualcomm in rampa di lancio in autunno. Rendendo scarsamente appetibile, almeno sulla carta, l'offerta che le varie Lenovo, Asus e via dicendo potrebbero esibire al cospetto di Apple e del suo iPad e in alternativa alle tavolette basate su piattaforma Android (che ricordiamo essere un sistema operativo open source e quindi reso disponibile in forma "quasi" gratuita).

A Redmond, insomma, devono prendere una decisione non facile, che segue quella di discontinuità operata mesi fa per aprire ad architetture di processore non x86 (tecnologia utilizzata da Intel e Amd) il proprio sistema operativo. Il fattore "low cost", a quanto sembra, non è fra i plus che i tablet costruiti con Windows Rt potranno mettere sul tavolo. Di pc a tavoletta Windows 8 sotto i 500 dollari, in buona sostanza, non se ne dovrebbero vedere.

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Research In Motion ha lanciato BlackBerry Mini Keyboard,una tastiera portatile dedicata al tablet BlackBerry PlayBook. La tastiera fisica BlackBerry Mini Keyboard è ultra sottile ed è venduta in combinazione con una elegante custodia convertibile che funge anche da supporto per la tavoletta di RIM.

Oltre a una completa tastiera qwerty, il nuovo accessorio offre un touchpad integrato che permette agli utenti di navigare e controllare il BlackBerry PlayBook con la stessa facilità di quando si utilizza il touch screen sulla stessa tavoletta. Quando la BlackBerry Mini Keyboard è attiva, la tastiera virtuale del tablet PlayBook rimane nascosta, liberando completamente il display.

La tastiera B è dotata di un touchpad che supporta gli stessi gesti del BlackBerry PlayBook. In aggiunta, il touchpad offre un controllo sempre gestuale simile ai controlli standard del mouse o del touchpad di un portatile: un semplice tocco serve a simulare un clic del mouse, due tocchi per il tasto destro del mouse e due dita erso l'alto o verso il basso per scorrere la schermata in senso verticale. (M.Cia.)

Entro quattro anni i tablet in uso nel mondo saranno 760 milioni e di questi ben 375 milioni saranno venduti solo nel 2016. La previsione è a firma di Forrester Research e conferma una tendenza ormai risaputa: i pc a tavoletta non sono una meteora, come lo sono stati di fatto i netbook, ma si apprestano a diventare il dispositivo di computing in assoluto più apprezzato dagli utenti.

Il salto in avanti del mercato tablet, se le stime degli analisti si riveleranno corrette, ha del poderoso, considerando che nel 2011 la domanda è arrivata a circa 56 milioni di unità. Troppo ottimistiche le predizioni di Forrester al cospetto di quelle ben più conservative di Idc, che per il 2016 ha stimato un venduto di 200 milioni di tavolette? Probabilmente sì, ma c'è la variabile aziende che potrebbe alla lunga pesare, generando un volume di richieste ben oltre quelle prevedibili in ambito consumer.

Il tablet, secondo questa teoria, andrà a prendere il posto dei tradizionali notebook in contesti professionali in cui sono fondamentali la condivisione e il lavoro di gruppo. Contesti dove la versatilità d'uso di iPad e simili potrebbe farsi preferire per motivi di ordine pratico (gli schermi touch, per esempio, anziché quelli verticali dei portatili) ed ergonomico. Dalle aziende, secondo Forrester, potrebbe arrivare in quest'ottica circa un terzo della domanda globale di tablet, e tale "shifting" nelle priorità di spesa si rifletterebbero inevitabilmente sulle vendite di notebook.

Quanto alle caratteristiche tecniche dei pc a tavoletta che spopoleranno sul pianeta fra quattro anni, secondo gli analisti avremo a che fare con dispositivi dotati di display compresi fra i 7 e i 14 pollici e con peso massimo di 1,75 chilogrammi. Di fatto dei "desktop replacement" in formato tavoletta, molto più robusti e molto meno portabili dei tablet attualmente in commercio, orientati esclusivamente o quasi all'utenza consumer. I tablet di domani avranno in ogni caso un attributo da intendersi come vero e proprio "must", e cioè una batteria in grado di garantire un'autonomia minima di otto ore (un'intera giornata lavorativa dunque) con connessione sempre attiva alle reti aziendali e a internet.

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La prima apparizione pubblica di Gianfranco Lanci in veste di Senior Vice President di Lenovo Group e Presidente di Lenovo Emea arriva a circa un anno dalla sua burrascosa uscita da Acer, di cui era amministratore delegato.

La nomina di cui sopra è stata ufficializzata solo tre settimane fa ma è dallo scorso autunno che il manager italiano sta operando (in qualità di consulente) per portare la multinazionale cinese a cogliere una serie di obiettivi. Il primo, che lo stesso Lanci conferma al Sole24ore.com, è noto: salire al terzo posto (dall'attuale quinta posizione) nella classifica dei produttori di pc a livello Emea (Europe Middle East e Africa) e raggiungere il 10% di share nei primi 10 Paesi di questa regione entro il 2013. Il secondo è un passo ancora più grande: "il nostro traguardo è arrivare al primo posto nel mondo".

Quello che aspetta Lanci, per sua stessa ammissione, è però un compito più complicato rispetto a quello che lo vide protagonista una decina di anni fa, quando iniziò l'ascesa inarrestabile di Acer verso i primissimi posti del ranking mondiale dell'industria dei computer. "Le condizioni del mercato – ha spiegato in proposito - sono molto diverse, la situazione di incertezza è evidente e ci aspettano ancora sei/nove mesi di domanda ancora contratta. Le economie di scala di Lenovo, però, sono già consolidate e non è un aspetto di poco conto".

L'azienda cinese in effetti è già oggi il secondo vendor al mondo di pc dietro Hewlett Packard (con una market share del 13,4%, secondo i dati Idc, frutto di un tasso di crescita superiore a quello del mercato per 11 trimestri consecutivi) e può a ragione pensare di poter far leva sulla propria struttura (produzione, supply chain, canale) per aumentare le proprie vendite, ed è questa di fatto la missione di Lanci, anche in campo consumer, area finora marginale (al pari di quella delle Pmi) per il business della compagnia in Europa.

Il mercato dei computer, oltretutto, è condizionato dal fenomeno tablet e sull'argomento l'opinione di Lanci è la seguente: "sicuramente hanno rosicchiato un po' di vendite ai tradizionali pc ma credo che le ragioni del rallentamento della domanda siano per il 70% imputabili alla crisi economica, almeno nei mercati maturi. I tablet sono certamente un'opportunità, un elemento di discontinuità per l'industria del computing mai riscontrata prima e con l'arrivo di Windows 8 si potrà realmente parlare di prodotti alternativi in tutto e per tutto ai classici pc portatili".

Segno di una scelta di campo precisa che premia il sistema operativo di Microsoft e mette in un angolo quello di Google? No. "Siamo del tutto aperti verso Android – questa la precisazione di Lanci, surrogata dal fatto che Lenovo vende da tempo tavolette androidi (soprattutto in Cina) come l'IdeaTab S2 – e soprattutto in chiave consumer, segmento per cui i tablet sono un elemento indispensabile dell'offerta". I pc, ha confermato infine il manager, sono in definitiva un settore che continuerà a crescere ancora in futuro e proprio grazie all'avvento di nuovi categorie di dispositivi, dalle tavolette agli ultrabook fino ai desktop all in one di nuova generazione.

Prodotti come l'IdeaCentre A720 (in commercio a partire dall'estate con un prezzo base indicativo di 1015 euro), computer con schermo da 27 pollici e interfaccia multi-touch basati su Windows 8 e processori Intel Core sono per l'appunto un esempio di come stia ulteriormente evolvendo il modo di entrare e operare nell'universo digitale, a casa come in ufficio. L'altra faccia di questo cambiamento in atto sono naturalmente i tablet e, dal punto di vista di Lenovo, anche device come l'IdeaPad Yoga (in vendita da luglio a partire da 940 euro), un ibrido che combina il "form factor" e la potenza elaborativa di un ultrabook (Windows 8) con la portabilità di una tavoletta multitouch da utilizzare senza la tastiera che va a scomparire su se stessa.

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OS X Mountain Lion, iOS 6 con Siri in italiano e una linea di portatili tutta nuova. Un gremito Moscone Center di San Francisco ha ospitato la World Wide Developer Conference ( qui la nostra cronaca), evento Apple di due ore in cui la Mela ha svelato i suoi nuovi prodotti.

Partiamo dai MacBook Pro. Già da oggi sarà in vendita la nuova linea di portatili che si pone come una via di mezzo tra gli Air e i MacBook Pro. Sottilissimi, hanno il display Retina con risoluzione 2800x1800 e il quadruplo di pixel dei modelli precedenti, porta USB 3, memorie a stato solido SSD e schede grafiche Nvidia GeForce GT 650M da 1GB. Ma niente lettore CD o DVD. Tutto condito da una batteria che garantisce un'autonomia di 7 ore e 30 giorni di stand-by e due microfoni che miglioreranno la qualità delle chiamate.

Per i prezzi si parte da 2.299 euro per il 15,4" pollici quad-core Intel Core i7 a 2.3 GHz con velocità Turbo Boost fino a 3.3 GHz, 8GB di memoria e 256GB di storage flash e da 2.929 euro per il 15 pollici quad-core Intel Core i7 a 2.6 GHz con velocità Turbo Boost fino a 3.6 GHz, 8GB di memoria e 512GB di storage.

Sul fronte software, il nuovo sistema operativo per desktop e portatili OS X Mountain Lion avrà la massima integrazione con iCloud grazie ad applicazioni come iMessage per Mac, che permette di inviare allegati fino a 100 mega e video in HD. Anche questo è già disponibile, e il nuovo AirPlay che permette lo streaming di film in Full HD.

La vera bomba però arriva sul fronte mobile. Il nuovo iOS 6 infatti porta con sé due delle maggiori innovazioni dell'epoca post Jobs. Prima di tutto Siri parlerà anche italiano, la ricerca locale sarà estesa in tutto il mondo e si integrerà con le nuove mappe. Questo giugno infatti vede la Mela sganciarsi definitivamente da Google e dal suo Maps per offrire un navigatore tridimensionale tutto suo.

La grafica ai limiti del cinematografico e l'annuncio di numerose case automobilistiche che integreranno i comandi di Siri sul volante delle loro auto stanno definitivamente trasformando iPhone e iPad in navigatori satellitari. Per gustare le nuove meraviglie bisognerà però aspettare fino all'autunno.

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Non è facile comprimere tanta tecnologia nei pochi millimetri di spessore di un Ultrabook, e molte cose possono andare storte. Oltre a confrontare pesi e spessori, per capire chi se l’è cavata meglio abbiamo tenuto in considerazione la praticità di utilizzo, soprattutto in mobilità: la tastiera e il trackpad sono comodi? Come se la cava la batteria?

Dopo una settimana di tragitti in redazione e di scrittura compulsiva le risposte sono arrivate.

Asus Zenbook UX31 (voto: 9 / prezzo: 1399€)

Ricorda neanche troppo vagamente il MacBook Air (ma in fondo l’intera categoria degli ultrabook si ispira al piccolo Apple), ma ha personalità da vendere. La cover in alluminio ha una texture circolare concentrica, mentre all’interno ci sono finiture eleganti, con dettagli come la spazzolatura dei poggiapolsi e i tasti in metallo. Si accende in 16 secondi (cronometrati): di lì in poi fanno sfoggio di sé il display da 13,3 pollici a risoluzione altissima, il processore Intel Core i7 e i 4 GB di ram. Per non parlare dell’hard disk allo stato solido da 256 GB. Non il massimo, invece, la dotazione di porte: slot per schede di memoria, hdmi, displayport e due usb (di cui una versione 3.0).

Wired: L’audio è definito e corposo. Lo schermo tiene bene l’angolazione

Tired: Il trackpad con i tasti disegnati è fin troppo essenziale

Acer Aspire S3 (voto: 7 / prezzo: 1399€)

Aspetto sobrio ma elegante, cover in metallo spazzolato, giunture di apertura robuste. Come lo Zenbook, ha in dotazione il processore i7 e una memoria allo stato solido da 256 GB. Ma il trackpad non è proprio il massimo: i clic lontani dalla parte inferiore sono imprecisi. E la batteria si spompa prima di quella dei rivali.

Wired: Ottima velocità nel multitasking

Tired: Solo due porte usb (nessuna 3.0)

Toshiba Portégé Z830 (voto: 8 / prezzo: 1126€)

L’alluminio è l’unica concessione allo stile. Per il resto il look del Portégé è molto tradizionale, tanto che sembra uscito dal decennio scorso. La dotazione di porte, però, è la più completa di tutte: hdmi, memory slot, ethernet, tre usb (una 3.0). Ha tastiera illuminata anche di notte, ed è il più sottile e leggero di tutti.

Wired: Riaccensione da stand-by immediata

Tired: Hard disk poco capiente (128 GB)

Samsung Serie 5 ultra (voto: 8 / prezzo: 899€)

Il design è diverso dagli altri: tondeggiante fuori e spigoloso dentro. Lo schermo è opaco, meno faticoso da guardare di quello dei concorrenti in condizioni di scarsa luce. Buona la dotazione di porte, mentre il Serie 5 cede il passo nelle dotazioni: il processore è solo i5 e il disco fisso non è allo stato solido.

Wired: Prezzo molto competitivo

Tired: Prestazioni leggermente inferiori